martedì 31 gennaio 2017

LETTERA APERTA AL SINDACO DI TARANTO (CHE E' IN TUTT'ALTRE FACCENDE AFFACCENDATO)

Caro Dr Stefàno,

mi permetto scriverLe per raccontarLe di una passeggiata che ho fatto ieri nella città vecchia, quella parte di Taranto, a me tanto cara, che, come Lei sa, racchiude bellezze storiche e paesaggistiche di indubbio valore. Verrei di persona a parlarLe, ma, mi consenta, il fatto di trovarmi di fronte una persona armata mi mette a disagio. Ecco dunque il punto: quello che rimane del tempio dorico, vestigia di una storia gloriosa. Ebbene, un basamento dell’antichissima costruzione che i nostri padri, senza nostro merito, anzi nonostante i nostri demeriti, ci hanno lasciato è diventato il deposito di cibo che qualcuno lascia a favore dei numerosi felini che vivono sull’isola. Di per sé il gesto è nobile, e i nostri amici gatti hanno diritto a queste attenzioni. Però c’è modo e modo. Quella mano anonima che quotidianamente si prodiga a pro di quelle bestiole potrebbe poi provvedere a pulire il sito dei rimasugli. La mia proposta: siccome il palazzo di città, che Lei frequenta quotidianamente, dista dalle colonne doriche soltanto un centinaio di passi, perché qualche mattina non va a fare un sopralluogo? Potrebbe dare opportune disposizioni risolutive alla polizia locale per restituire ad un minimo di decenza e di decoro quell’angolo della città dove i turisti, italiani e stranieri, in ogni stagione, si soffermano incantati. Basterebbe poco. 


Giacinto Zappacosta

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