giovedì 5 gennaio 2017

NON E' COLPA DI STEFANO. LA COLPA E' DEI TARANTINI

 


Prendersela con Stefàno, il peggiore sindaco in assoluto, un inetto, è sbagliato. Taranto, in queste ore, scopre la propria invincibile, ostinata inciviltà. Che, a me è chiaro da tempo, costituisce un fatto antropologico preoccupante. Il tarantino è geneticamente così, è uno che, intanto, sporca. Avete visto come si riduce, d’estate, la spiaggia di Saturo? E quella libera di lido Gandoli? Gioielli della natura e della storia affidati a dei maiali. Tali siamo e lo dico apertamente. Anzi, se non lo dice nessuno, lo dico io: il popolo tarantino è quello immortalato nelle foto e nei video che, in queste ore, hanno perlomeno il merito di raccontare una realtà inconfutabile. Inconfutabile come la dimestichezza e la naturalezza con cui i Tarantini stazionano tra le immondizie che durante la bella stagione fanno da cornice al nostro mare, pure così bello. Mi chiedo che senso abbia tentare di governare un popolo così. Da dove dovrebbe cominciare un sindaco? Bisognerebbe rieducare, partendo dalle nuove generazioni, alle quali andrebbe spiegato che i semafori si accendono di vari colori per dare indicazioni che vanno rispettate, che le corsie riservate agli autobus non vanno utilizzate dai mezzi privati. Bisognerebbe far capire, a tutti, come la storia di Taranto, storia gloriosa, e non mi riferisco solo alla Magna Grecia, vada studiata, approfondita, visitata attraverso le vestigia, l’immenso patrimonio culturale che i nostri padri, senza nostro merito, ci hanno lasciato. Ce lo hanno lasciato perché lo custodissimo, non perché trasformassimo in immondezzaio l’area delle colonne doriche. Ecco: il futuro di Taranto, se c’è, è nel suo passato.

Giacinto Zappacosta

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