giovedì 5 gennaio 2017

Adesione del Comune al progetto di accoglienza profughi, manifesti di contrarietà di ‘Giovani In Movimento’


Di Michele Marisi: “Le priorità della città sono altre, Menna abbia il coraggio di dire ‘stop’ agli arrivi dei migranti”

VASTO. “La città di Vasto ha registrato, in questi mesi, un afflusso di profughi o presunti tali, che alloggiano in appartamenti, hotel, ville, e che di giorno e di sera, senza alcun controllo da parte di chi ha la responsabilità, vagano per la città. Un ‘regalo’ del Prefetto di Chieti Antonio Corona, ed un business per le Cooperative e le organizzazioni che li prendono in carico. Il tutto, nel silenzio prima del Sindaco Luciano Lapenna, ora del Primo Cittadino Francesco Menna, che non hanno mai alzato la voce con la Prefettura, la quale continua ad autorizzare ovunque l’apertura di Centri di Accoglienza, in una città la cui ospitalità dovrebbe essere solo e soltanto quella turistica”. Così Marco di Michele Marisi, Responsabile di ‘Giovani In Movimento’, il sodalizio dei giovani del centrodestra vastese.

“Ora - ha spiegato - il Sindaco di Vasto e la sua Giunta, con delibera n° 539 del 28 dicembre scorso, hanno aderito al progetto ministeriale S.p.r.a.r., Sistema di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati: un provvedimento volto sostanzialmente a stabilizzare i profughi o presunti tali in questo caso a Vasto, e a gestire direttamente il rapporto con il soggetto collaboratore, e cioè con la Cooperativa o con l’associazione che si occuperà degli arrivati, e dunque tutto ciò che ne consegue. Senza tra l’altro evitare che i profughi alloggino, come ora alloggiano, persino nelle zone turistiche o nei tratti più belli della costa, andando di fatto a proseguire una scellerata penalizzazione del turismo e dell’economia turistica. Infatti - ha spiegato di Michele Marisi - nella stessa delibera di Giunta, si sottolinea come il Comune di Vasto non abbia ‘immobili di proprietà da destinare all'accoglienza e alla soluzione alloggiativa’, motivo per cui nulla cambia rispetto alle criticità registrate finora con Centri di Accoglienza aperti financo vista mare. E poi è piuttosto ridicolo definire l’adesione al progetto ministeriale un modo per limitare gli arrivi, perché l’esperienza dello S.p.r.a.r. è stata fallimentare in altri comuni che l’hanno sperimentata, portando addirittura Sindaci stessi a non rinnovare il progetto per ulteriori anni poiché, oltre ai profughi o presunti tali accolti in quelli che sono dallo S.p.r.a.r. definiti ‘centri di seconda accoglienza’, i Prefetti, sempre pronunciando la parolina magica ‘emergenza’, hanno continuato ad inviare altri migranti nei Cas, ovvero nei Centri di Accoglienza Straordinaria! Perché il Governo nazionale non è in grado di controllare i flussi migratori.. Il problema locale, ora, è uno: Vasto ed il territorio del Vastese hanno bisogno di misure a sostegno dei propri residenti, e non di accogliere indiscriminatamente profughi o presunti tali. In una città nella quale la disoccupazione cresce, le attività commerciali chiudono, il problema sicurezza sta diventando una piaga, e i sussidi e le case popolari per la nostra gente sono sempre meno, aderire a progetti di accoglienza - ha detto il Responsabile di ‘Giovani In Movimento’ - significa dare un ulteriore schiaffo a chi oggi è costretto a vivere in condizioni di indigenza. Qui non si tratta di giocare con i numeri. Qui si tratta di alzare la voce e dire che questa città e questo territorio hanno problemi seri da risolvere che non consentono di caricarsi sulle spalle ulteriori criticità. Questo significa assunzione di responsabilità guardando in faccia la realtà. Dire ‘basta’ è il vero atto rivoluzionario in un Paese nel quale si è tutti solidali con i soldi degli altri e sulla pelle della propria popolazione che impotente, spesso senza una casa ed un pasto al giorno, deve guardare chi, ‘profugo’, alloggia in hotel con cellulari, tablet, e comfort di ogni tipo. Il Sindaco di Vasto – è andato giù duro Marco di Michele Marisi - piuttosto che deliberare l’adesione allo S.p.r.a.r., avrebbe dovuto cercare fondi per la costruzione di alloggi popolari per chi, Vastese, non ha più una casa; avrebbe dovuto deliberare maggiori aiuti in favore delle fasce svantaggiate della città; avrebbe dovuto prendere provvedimenti per accrescere il livello di sicurezza. Avrebbe dovuto, così come hanno fatto altri Sindaci, ribellarsi a chi, dall’alto dei palazzi governativi, continua a creare tensioni sociali e ad alimentare il business dell’accoglienza che sta gonfiando non sempre le tasche giuste. Per questo oggi  - ha concluso - abbiamo inteso realizzare e lanciare una campagna affissioni per informare i cittadini, sensibilizzarli e mobilitarli ad una indignazione che possa far fare un passo indietro a questo Sindaco ed a questa Giunta scellerati”.

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