Ricevo dal preside Nicolangelo D'Adamo
Pesante denuncia di 600
professori universitari, molti i nomi prestigiosi, per le carenze linguistiche
degli studenti: arriverebbero all’università ancora con limiti linguistici da
scuola elementare. Per chi ha memoria è un allarme
antico: si cominciò con la Scuola media Unica del 1963, si ribadì con i Decreti
delegati del 1974, perché, si disse, “negli Organi Collegiali cos'hanno da dire
alunni e genitori?”.
La
riforma dei programmi della Scuola Media e l'abolizione di fatto di ogni
difficoltà con l'esame di Stato riformato finì col convincere definitivamente
docenti, alunni e genitori che tutto veniva semplificato e non c'era più
ragione di impegnarsi in uno "studio matto e disperatissimo".....tanto
si passava facile!!!! Insomma, voglio dire, ci siamo presi in giro tutti
"sabotando" le riforme che arrivavano, piegandole ai nostri
interessi; del resto interpretare le riforme al ribasso faceva comodo a tutti!
Sarò
anche l'unico in Italia, ma io continuerò a difendere quelle riforme
scolastiche, dalla Scuola Media Unica in poi, ma va subito aggiunto, però, che quelle riforme, bellissime, comportavano
un maggiore impegno da parte della scuola con nuovi e convincenti metodi di
insegnamento e connessi criteri di valutazione, maggiore impegno da parte delle
famiglie che dovevano capire qual era la riforma sostanziale che ci si
aspettava da quelle leggi, ovvero "il passaggio da una scuola che istruisce
ad una scuola che forma"....
Ma poi
vanno denunciate anche le innegabili responsabilità dei tanti governi che si
sono succeduti: nessuno ha avuto il coraggio di eliminare il “valore legale”
dei titoli di studio: era quello l'unico modo per far capire ad alunni e
genitori che la scuola non distribuisce pezzi di carta (i diplomi), per altro
sempre più svalutati, ma deve assolvere al nobile compito di formare i futuri
cittadini. Al contrario quel valore legale è rimasto e sono spuntati presto i
"diplomifici" che con il massimo di impudenza continuano ad affiggere
manifesti con cui annunciano di poter “dare il diploma in un anno"! Chi ha
il dovere di sorvegliare tace, chi è
"asino" ha però i soldi e può comprarsi il "pezzo di
carta"… Così tutti vivono felici e contenti!!! Di che ci lamentiamo? E gli
accademici quando chiederanno l’abolizione dei loro titoli di studio, come da decenni usa
all’estero?
Nessun commento:
Posta un commento