Cosa c'è sotto lo slittamento del termine, che a sua volta fa seguito a precedente ingarbugliamento?
Breve accenno all'antefatto. Prima della recente battaglia condotta da Fratelli d'Italia-An, il Comune di Vasto procedeva all'assegnazione dei voucher senza criterio, al di là e al di fuori di qualsiasi minimale canone di trasparenza. Anzi, per dirla tutta, l'unico criterio era una premialità a favore dei sodali, come nel caso di una persona di Villalfonsina, il cui unico merito era ed è quello di militare a sinistra. Finalmente l'amministrazione comunale, sotto la spinta determinante di FdI, si è data un regolamento. Ci sarà una graduatoria pubblica, ed è in effetti il minimo che si possa chiedere e pretendere.
Tralasciando i passaggi intermedi, sui quali ci sarebbe tanto da dire e da scrivere, siamo giunti, in questi giorni, ad un rinvio dei termini per la presentazione delle domande al 28 febbraio, mentre il precedente termine era fissato al 10 febbraio. A sorpresa, il 16 febbraio l'amministrazione, con una fumosa motivazione, indica la scadenza a fine mese. Cosa sarà successo? Qualcuno era rimasto fuori? Qualcuno si era dimenticato di proporre domanda ed è andato a bussare al portone della residenza municipale?
Ragioniamo. Allo scadere del precedente termine del 10 febbraio, le domande presentate dai candidati erano, per le quattro tipologie di lavoro, oltre 300. C'era bisogno dunque di ampliare la platea, già così nutrita? Che cavolo c'è sotto?
Intanto, sui carboni ardenti vivono i beneficiari storici, quelli premiati in virtù di scelte ad personam, non sapendo che posto occuperanno in una graduatoria che tutti auspichiamo sia limpida e cristallina, così come previsto dal regolamento. Li vediamo muoversi nervosamente dentro il palazzo di piazza Barbacani. Non è dato sapere se stiano lavorando. In ogni caso, a breve, la loro situazione potrebbe cambiare. Alla prossima puntata. Che sicuramente non mancherà.
Giacinto Zappacosta
riproduzione vietata
Nessun commento:
Posta un commento