Appello promosso dalle Sezioni di
Italia Nostra di Chieti e Pescara
L’attuale
Palazzo Sirena è stato ricostruito nel secondo dopoguerra sullo stesso sito
dell’originario Kursaal ottocentesco , su disegno tardo razionalista
dall’ingegnere Vittorio Ricci, proprio per riconfermare la continuità della
funzione aggregativa e rappresentativa che quell’organismo svolgeva, divenendo
nella percezione popolare un vero e proprio simbolo della ripartenza, dopo le
distruzioni belliche, dell’intero centro cittadino, come molti documenti
dell’epoca attestano. L’edificio ha poi svolto
effettivamente, con continuità , il ruolo di centro propulsore e di
riferimento vitale dello sviluppo sociale e urbanistico di Francavilla al Mare.
Per decenni la struttura, gestita prima dalla locale Azienda di Soggiorno e poi dal Comune, ha ospitato
iniziative di rilievo che hanno caratterizzato la vita sociale, culturale e
mondana della località turistica, facendole vivere nei momenti del suo sviluppo
e nella trasformazione del centro all’interno del sistema di relazioni
territoriali che si modificava; lo ha accompagnato, pur con i caratteri contraddittori ed incontrollati dei
suoi assetti urbanistici, costituendo sempre ( con pochi altri elementi urbani)
uno dei capisaldi della sua struttura insediativa.
Negli anni 90, l’edificio è stato ampliato sul fronte mare, a seguito di un concorso di idee, e ha assunto l’attuale composita conformazione. Gli anni più recenti sono purtroppo stati caratterizzati da sottoutilizzazione, trascuratezza e abbandono.
Negli anni 90, l’edificio è stato ampliato sul fronte mare, a seguito di un concorso di idee, e ha assunto l’attuale composita conformazione. Gli anni più recenti sono purtroppo stati caratterizzati da sottoutilizzazione, trascuratezza e abbandono.
L’attuale
amministrazione comunale ha reiteratamente espresso la volontà di demolire la
parte originaria del Palazzo - oggi in
uno stato di degrado che, tuttavia, non vede compromessa la sua stabilità - al fine di ampliare la piazza antistante. A riguardo è si sviluppata da
tempo un’animata discussione,
favorita soprattutto dal comitato
cittadino Risorgi Sirena, dibattito che assume però oggi una valenza
che va ben oltre la dimensione locale, supera
i confini comunali di Francavilla e assume, per il merito e il senso
dell’intervento che ci si accinge a realizzare, un valore emblematico per la
cultura regionale mentre si registrano , in sede di dibattito nazionale , qualificate
posizioni sempre più allarmate sulle difficoltà di difendere le testimonianze
della città novecentesca, di fronte all’attenuarsi degli strumenti ,anche
normativi, per la sua salvaguardia.
A nostro
avviso il Palazzo Sirena non va demolito. Esso va riconosciuto quale elemento significativo del
Patrimonio Architettonico della nostra regione, un bene culturale,
testimonianza materiale con valore di civiltà e, in senso ancor più ampio, quale bene comune; un Patrimonio che va al
più presto riconosciuto e tutelato nei numerosi esempi che le nostre realtà
urbane presentano e di cui Palazzo Sirena è
importante esempio.
Italia Nostra
e i sottoscrittori del presente appello ritengono che l’edificio, la sua
collocazione nel paesaggio litoraneo, il rapporto con il contesto
edificato, costituiscano elementi
significativi di identità urbana, e che, per l’interazione fra comunità e luogo
realizzata negli anni della sua piena attività, tale manufatto rappresenti un’eredità culturale da non cancellare e da
trasmettere alle generazioni future.
Esso è uno degli episodi architettonici cittadini riconosciuti , dotati di qualità e portatori della comune storia ai quali ancorare l’opportuno ripensamento del tessuto urbano,
nel quale introdurre gerarchie e relazioni, dopo la fase dell’espansione
indistinta. Da problema esso può diventare risorsa.
E’ possibile
,infatti, recuperare l’edificio in
coerenza con le sue caratteristiche più
peculiari, con destinazioni funzionali
attuali, mediante interventi volti ad
una nuova significazione delle sue articolazioni spaziali; si potrà così restituire alla città una importante
testimonianza storico architettonica e, nello stesso tempo, mantenere e consolidare il senso di
appartenenza e coesione sociale sempre più minati dai processi di
frammentazione e omologazione sociale in corso.
Pertanto Italia Nostra e i
sottoscrittori dell’appello:
-
invitano
la Soprintendenza Archeologica Belle
Arti e Paesaggio dell’Abruzzo a procedere con tempestività al
riconoscimento dell’interesse culturale del Palazzo Sirena , coerentemente con
il ruolo istituzionale che l’organismo
di tutela del patrimonio storico artistico è chiamato a svolgere;
-
sollecitano
il Sindaco e il Consiglio Comunale di Francavilla
perché sia scongiurata la demolizione dell’edificio e sia realizzato un
progetto di conservazione/trasformazione innovativa del manufatto che
restituisca ai cittadini una struttura pubblica rinnovata, più funzionale e rappresentativa della sua identità sociale.
Giancarla Armidi,
Presidente della Sezione IN di Chieti
Domenico Valente, Presidente della Sezione IN di
Pescara
Pescara - Chieti, 20 gennaio 2017
-
Hanno aderito all’Appello:
·
Adriana Gandolfi, antropologa
·
Adriano Ghisetti, Professore Ordinario
di Storia dell’architettura, Università “ G. D’Annunzio”, Chieti – Pescara
·
Alessandra Broccolini, Professore di
Antropologia Culturale, Università “La Sapienza”, Roma
·
Antonello Alici, Architetto,
Università Politecnica delle Marche
·
Carlo Fonzi, Presidente
dell’Istituto Abruzzese per la Storia della Resistenza e dell’Italia
contemporanea
·
Carlo Pozzi, Professore
Ordinario di Composizione architettonica e urbana, Università G. D’Annunzio,
Chieti – Pescara
·
Claudio Varagnoli, Professore
Ordinario di Restauro, Università “G. D’Annunzio”, Chieti – Pescara
·
Costantino Felice, storico, già
Professore di Storia Economica, Università “G .D’Annunzio”, Chieti – Pescara
·
Eide Spedicato Iengo, Professore di
Sociologia, Università “G. D’Annunzio”, Chieti – Pescara
·
Emiliano
Giancristofaro, etnologo, già Presidente regionale di Italia Nostra Abruzzo
·
Enzo Fimiani, storico, Direttore
della Biblioteca dell’Università “G. D’Annunzio”, Chieti – Pescara
·
Gentucca Canella, Professore di
Composizione architettonica e urbana, Politecnico di Torino
·
Giovanni D’Alessandro, scrittore
·
Giulio De Collibus, Vice Presidente
dell’Archeoclub d’Italia
·
Guido Alferj, Giornalista, già
Direttore de “Il Messaggero” ed. Abruzzo
·
Lia Giancristofaro, Professore di
Antropologia Culturale, Università “G. D’Annunzio”, Chieti – Pescara e Dir.della
“Rivista Abruzzese”
·
Marco Fumo, musicista, già
Docente Conservatorio di Musica “L. D’Annunzio” - Pescara
·
Maria Rosaria La
Morgia,
giornalista
·
Mario Centofanti, Professore di
Restauro architettonico, Università degli Studi dell’Aquila
·
Massimo Palladini, Vice Presidente
Regionale Abruzzo e Molise dell’ Istituto Nazionale di Urbanistica (INU)
·
Nerio Rosa, critico d’arte, già
Preside del Liceo Artistico di Teramo
·
Paola De Sanctis
Ricciardone,
antropologa, Università di Cosenza
·
Paolo Muzi, Presidente
regionale Italia Nostra Abruzzo
·
Raffaele Colapietra, storico, già
Docente presso l’Università degli Studi di Salerno
·
Raffaele Giannantonio, Professore di
Storia dell’Architettura, Università “G. D’Annunzio”, Chieti – Pescara
·
Walter Capezzali, Presidente della
Deputazione Abruzzese di Storia Patria
Nuove
adesioni pervenute
·
Piero Rovigatti, Docente e ricercatore
di Urbanistica, Dipartimento di Architettura, Università di Chieti Pescara
·
Omerita Ranalli, etno-antropologa, Archivio sonoro Franco Coggiola, Roma
·
Veronica Salomone, Dottore di ricerca in
Architettura e Urbanistica, Dipartimento di Architettura, Università di Chieti
Pescara
·
Federico La Monaca, ingegnere, Politecnico
di Milano
·
Alfredo D’Ercole, architetto, esperto
in city management
·
Raffaella Cordisco, storica dell’arte
- Inoltre hanno aderito su particolare invito delle
sezioni di Italia Nostra di Pe e Ch, gli urbanisti:
Paolo Berdini
Pierluigi Cervellati
Vezio De Lucia
Raffaele Mazzanti
Giulio Tamburini
·
L’architetto Luigi De
Falco, membro del Consiglio Scientifico dell’ICOMOS, già assessore
all’Urbanistica del Comune di Napoli e consigliere nazionale di Italia Nostra
·
Maria Pia Germandi, archeologa,
Università degli
Studi di Pavia,
·
Giovanni Losavio, già Magistrato,
Presidente di sez. presso la Suprema Corte di Cassazione ex Presidente Naz.di
Italia Nostra
·
Maria Paola Morittu, giurista, esperta in
conservazione dei beni culturali, consigliere nazionale di Italia Nostra
- Ulteriori adesioni al 17 febbraio
Grazia Panara, architetto, insegnante di storia
dell’arte, Chieti – Gelsomina Rasetta,
insegnante – Alessandra Colella,
architetto – Rena Saluppo,
insegnante – Concetta Palmitesta,
insegnante – Marinella Contenti,
fotografa – Manuelita Iannetti,
artista – Giovanni Gandolfi,
architetto
- Le adesioni raccolte al termine dell’Incontro pubblico Insiemesiamolasirena svolto a Francavilla al Mare 11 febbraio
2017:
Mariacristina Perrozzi, insegnante – Nicola di Quinzio, studente – Rocco
Storto, pensionato – Giulia
Cotumaccio, libera professionista – Alessandro
Borghesi, coll. amm. Gruppo consiliare della Regione Abruzzo – Loredana Gattone, casalinga – Enzo Di Giacomo, operaio – Moreno Bernini, CEA Buendia – Sergio Malatesta – Giovanna Polidoru – Antonio
Paolucci, insegnante – Antonio De
Duonni, già direttore didattico – Ascenza
Stangarone – Federico Baldassarre
– Tiziano Marcelli, geologo – Laura Ferretti, insegnante – Dora Di Credico, casalinga – Gina Buonagna, libero professionista – Marisa Locchini, impiegata in pensione
– Franca D’Amario, insegnante – Riccardo Perelli, dott. – Fausta
D’Onofrio, pensionata – Crinella
D’Incecco, impiegata – Angelo Satolli, artigiano – Eleonora Marulli, pensionata – Federica Rapino, studentessa – Andrea Di Berto, impiegato – Francesca Tosti, medico – Paola Giorgiani, architetto – Alessandro D’Alessandro – Giovanni Di Gabriele, pensionato – Dalila D’Onofrio, insegnante – Lucia De Medio, pensionata – Valentina Raciti, restauratrice e
storica dell’arte – Ippolita Ranù,
architetto – Giuliano Salomone,
disoccupato - Giuliano Di Credico,
pensionato – Rosalba Lega, casalinga
– Loretta Montemaio – A. R. Farinelli –
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