mercoledì 3 novembre 2010

L’AVVENTURA DI UN POVERO CRISTIANO

Tra Poste e Polizia locale: la lotta di un cittadino contro la burocrazia

Tutto è cominciato il 29 ottobre scorso. Trovo nella cassetta un avviso che mi invita a ritirare un atto giudiziario giacente presso l’ufficio postale. Quale non si sa, visto che il portalettere è stato alquanto lacunoso: non c’è l’indicazione dell’ufficio presso il quale mi devo recare, non è indicato l’orario in cui posso ritirare l’effetto. Tutte indicazioni obbligatorie che il portalettere dovrebbe avere cura di apporre sull’apposito modello (basterebbe riempire gli appositi spazi dell’avviso, ma il postino aveva fretta, tanto, si sa, è il cittadino che si deve arrangiare). E poi con gli atti giudiziari non si scherza. Provo a ragionare: se l’addetto alle consegne rientra, poniamo, alle 14, alle 15 l’atto giudiziario mi starà aspettando allo sportello, cosa altamente probabile in quanto il recapito, così indica un cartello, ha sede nello stesso edificio che ospita gli sportelli. Entro nell’ufficio di viale Giulio Cesare, in Vasto, alle ore 15,03 e prendo il numero di prenotazione (P 263). Sorpresa: vengo informato che gli effetti “avvisati” in mattinata sono disponibili all’indomani. Mostro l’avviso lacunoso e faccio le mie rimostranze, inutili, come avviene sempre in questi casi. Non mi rimane che aspettare.
Torno il 30 mattina e ritiro l’atto giudiziario. Finisce qui? Macché. Apro e leggo. La Polizia Municipale di Vasto ha elevato nei miei confronti un verbale di contestazione perché la mia auto, il 27 giugno 2010, era in sosta vietata. Intanto, quattro mesi per una notifica mi sembrano tanti. Ma non è tutto. L’auto in questione non è più mia, avendola io venduta il 2 novembre 2009. Basterà dimostrare ai solerti vigili la compravendita in data anteriore alla violazione? Cozzerò contro la burocrazia, sorda e cieca, e mi sentirò rispondere: faccia ricorso. Scommettiamo?

Giacinto Zappacosta

pubblicato su Piazza Rossetti

1 commento:

  1. Dovrà fare ricorso?
    Mentre "il postino" qualora gli abbia parlato, gli avrà dato una risposta tale da indurre una persona, quasi a sentirsi in colpa per non essere stati in casa in quel momento in cui è passato lui...

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