mercoledì 2 febbraio 2011

CON LA TESTA ALTROVE

I problemi dell’Italia possono aspettare

I Latini la definivano con una perifrasi:”hic est felicitas”. È il pensiero dominante, il chiodo fisso. Anche dei nostri parlamentari, nel bel mezzo dell’aula. Il mignottismo, ormai, pervade le menti e i cuori, reclama spazio e visibilità. Se fosse capitato a scuola, la scuola dei miei tempi, nessuno ti avrebbe tolto una bella sospensione con l’obbligo di frequenza. “Considerate anche che vostro figlio – avrebbe detto il preside ai genitori del ragazzo- non sta attento alle lezioni”. L’esempio viene dall’alto, ma quando si cade così in basso…

3 commenti:

  1. In fondo, vedi caro Giacinto, Berlusconi rappresenta, interpreta le aspirazioni, i valori, il "modus operandi" dell'italiano medio. Questa è una delle ragioni che lo tengono ancora "in piedi", Quanti italiani sono allergici alle regole, amano le ricchezze e gli agi e se possono evadono le tasse, sono critici con i giudici, sono formalmente cattolici, ma non si fanno scrupolo di trasgredire le norme della dottrina cattolica, purchè di nascosto, in silenzio, nel cosiddetto privato? Risulta anche a te che si condanna la prostituzione, ma proliferano le prostitute? Lo stile di vita dell'italiano medio lo possiamo riassumere con la vecchia formula: "vizi privati e pubbliche virtù". Il berlusconismo è una filosofia di vita e non ce ne libereremo facilmente.

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  2. Caro Preside, mancano gli esempi. Quando la Gelmini va in Calabria a sostenere l'esame di abilitazione all'esercizio della professione forense (sappiamo come è andata), che deve dire l'ultimo degli studenti?

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  3. L'ultimo degli studenti, bocciato nel Liceo statale, perchè in qualche Liceo si boccia ancora (anzi: qualche alunno viene "non promosso"), si iscrive in uno dei tanti diplomifici privati, cosiddetti "equiparati", e consegue regolarmente il diploma, anche con votazioni molto generose. Diploma che, in Italia, ha valore legale e pertanto, ovunque conseguito, ha la stessa forza di legge.
    Ma la prima riforma scolastica che avrebbe dovuto fare un governo che si è spacciato per liberale, non era proprio la cancellazione del valore legale dei titoli di studio? Sarebbe bastata questa piccola riforma per far chiudere tutti i diplomofici e lasciare in "buona salute" quegli Istituti privati di eccellenza che da sempre hanno avuto un ruolo positivo, riconosciuto, in Italia.
    Così non è stato.... e sappiamo anche per quali interessi non è avvenuto.

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