
Inciampa su un anacoluto il Mercogliano. È il male stagionale (di troppe stagioni) del giornalismo vastese e, a quanto pare, anche del dirigente dell’Urbanistica: “… che il settore pianificazione del territorio necessita affrontare in questa fase”. Peccato, peccato per quella voce del verbo necessitare usata transitivamente (Zingarelli, Vocabolario, X ed., pag. 1118). Ad ogni buon conto, Mercogliano non convince nella sua professione di stampo agnostico, nel suo negare una conoscenza del rapporto parentale (“ignoravo che il giovane ingegnere in questione fosse fratello dell’attuale Assessore ai Lavori Pubblici”). Ma come? Dice di aver valutato la professionalità e l’esperienza del giovane ingegnere, scorrendo il curriculum, immagino, e non si è soffermato un attimo a pensare: “ Marra … dove ho sentito questo nome?”. Il funzionario afferma il falso? Non dico questo, nel modo più assoluto. Dico solo come la percezione da parte dell’opinione pubblica sia più o meno la seguente: ecco, per il fratello dell’assessore c’è spazio, per il popolo c’è solo la disperazione più nera. Avanti di questo passo nel nome dei lavoratori. Caro Sindaco, caro Assessore, i politici devono essere al di sopra di ogni sospetto, mentre i relativi parenti devono essere abbastanza accorti da non infilarsi in situazioni poco chiare. Tradotto: l’ingegnere avrebbe fatto bene a non presentare domanda al Comune. Avrebbe risparmiato una figuraccia al fratello e un travaso di bile agli elettori (anche a quelli di sinistra).
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