martedì 31 gennaio 2012

CHI TEME UN PD VASTESE UNITO E “FORTE” ?

Si vuole fare a meno di Peppino Forte?

Il 4 gennaio scorso si è celebrato il Congresso Organizzativo del PD di Vasto con un esito inaspettato e lacerante. E’ stato infatti eletto il nuovo Segretario nella persona del giovane Antonio Del Casale per alzata di mano della maggioranza dei presenti, ma inspiegabilmente non si è parlato dell’assetto organizzativo del Circolo e quindi della composizione del Direttivo (scelta indispensabile visto che lo Statuto del PD non contempla in nessuna fase della vita del Circolo un regime monocratico!). Alcuni si sono astenuti al momento del voto e addirittura una larga fetta del partito era assente per protesta: due suoi rappresentati hanno presentato un documento di censura delle modalità organizzative del Congresso, hanno annunciato ricorso agli organi regionali del Partito ed hanno abbandonato l’Assemblea.
La parte del partito assente è in larga misura riconducibile all’area di Peppino Forte che uscì sconfitta alle primarie della primavera scorsa. Area che comunque ha contribuito in maniera leale e determinante alla successiva rielezione del sindaco Luciano Lapenna. A rendere ancora più inspiegabile e complessa la situazione è intervenuto anche il mancato rinnovo dell’iscrizione al Partito di Peppino Forte, già segretario del PD, Presidente del Consiglio comunale e v. Presidente del Consiglio Provinciale.
Chi non conosce i complessi meccanismi che regolano la vita dei partiti, ovvero la maggioranza dei cittadini, si chiede cosa stia succedendo al partito di maggioranza relativa che negli ultimi sei anni ha inanellato una serie di vittorie elettorali, esprime il sindaco, ha eletto due consiglieri provinciali, ha portato a votare alle primarie cinquemila elettori ed ha un numero crescente di iscritti. Quella opinione pubblica si chiede come mai i maggiorenti del partito non abbiano sollecitato il rinnovo della tessera di un membro così rappresentativo del partito come Peppino Forte, non abbiano fermato in tempo l’organizzazione del congresso per capire cosa stesse succedendo, non abbiano programmato una riunione organizzativa precongressuale, non si sia insediata, all’apertura del congresso, una commissione “Verifica Poteri” (chi ha alzato la mano al momento del voto era iscritto al PD?) e tante altre anomalie più o meno gravi.
Sorge allora il sospetto maligno che il risultato ottenuto sia stato forse preventivato, in qualche modo voluto per avere un partito magari più piccolo, ma docile e compatto. Sorge il sospetto, cattivo, che si tema un grande PD vastese, complesso e non facilmente influenzabile da chi se ne volesse servire per fini personali, arrivando cinicamente a mettere in conto di privarsi anche dell’elettorato di Peppino Forte pur di non avere concorrenti nell’affermazione della propria leadership.
C’è ancora, comunque, la possibilità di fugare sospetti e recriminazioni, colmando il fossato che oggi spacca in due il Partito, senza dover aspettare necessariamente l’esito del ricorso che è stato presentato (che a prescindere dal risultato non favorirebbe la riunificazione del partito). Molto dipende dal comportamento e dalle scelte del nuovo segretario, visto che è nelle sue facoltà di programmare un nuovo Congresso Organizzativo che veda la partecipazione di tutti gli iscritti, a cominciare dal ricoinvolgimento di Peppino Forte (che invitiamo a rivedere la sua posizione), dipende dall’individuazione di un Direttivo unitario, da un programma di lavoro condiviso e, perché no, anche la ricandidatura unitaria di Antonio Del Casale, come rappresentante qualificato di quel vasto movimento giovanile che ruota attorno al PD vastese, pur continuando ad auspicare nel ruolo di segretario una persona non impegnata nell’amministrazione.
Se questo accadesse se ne gioverebbe la città, e non solo.

NICOLANGELO D’ADAMO
IVAN ALOE’

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