Questa volta sono d’accordo. Sì,
sono d’accordo con Monti, quel Monti che proprio non mi va a genio, punta di
diamante di quella politica ipocrita e anti-popolare (lo sanno gli esodati) che
sta massacrando il tessuto sociale di questa Nazione. Lo ha detto chiaramente
il presidente del consiglio: a fronte di questa indecenza, sospendiamo il
campionato di calcio. Non so se il professore si riferisse soltanto alla serie
A, ma dobbiamo prendere atto che non siamo più in grado di mettere in piedi un
torneo che abbia un minimo di credibilità. Non mi faccio illusioni, perché sono
sicuro che il mondo del pallone, dopo la pausa estiva, andrà avanti con i suoi
sponsor, con i canali televisivi a pagamento, con i presidenti delle società
asserviti alle frange più violente dei tifosi. Lo stesso Monti, dopo l’uscita
di ieri (deve pure sfogarsi), non avrà la forza, per la verità nemmeno il
tempo, di insistere. Lascerà perdere. Intanto, la Nazionale, tra una
perquisizione e una iscrizione nel registro degli indagati, si prepara agli
europei. Ne vale la pena? Non sarebbe meglio rimanere a casa, rinunciare alla
competizione?
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