domenica 9 giugno 2013

L’ AUMENTO DEL NUMERO DEI CONSIGLIERI REGIONALI



Torno su questo argomento perché sorpreso dall’assoluta mancanza di dure reazioni alla decisione della maggioranza di centrodestra della Regione Abruzzo di aumentare il numero dei Consiglieri Regionali, non solo da parte dei partiti politici, ma anche di associazioni, sindacati, imprese, gruppi organizzati o singoli cittadini. Tutti inspiegabilmente rassegnati o narcotizzati di fronte ad una decisione gravissima della Giunta Chiodi. Non c’è bisogno di illustrare la situazione economica della nostra Regione, la crescente disoccupazione giovanile, l’aumento quotidiano del numero delle famiglie che si indebitano per poter sopravvivere, al punto che il Presidente della Confindustria teme persino la “tenuta sociale” dell’Italia, per comprendere lo sproposito di quella decisione regionale. E non c’è neppure bisogno di ricordare quante pressanti richieste di riduzione dei costi della politica vengono rivolti al Parlamento e come la scarsa disponibilità dei nostri politici, nazionali e regionali, a rinunciare ai loro crescenti privilegi ha dato luogo al crollo della fiducia  popolare nei partiti, fino a raggiungere i livelli più bassi dal dopo guerra..
Eppure, di fronte a questo scenario da incubo, la maggioranza di centrodestra della Regione Abruzzo si inventa l’incompatibilità tra  Consigliere e Assessore e, di fatto, ne aumenta il numero di sei unità caricando sul  bilancio regionale la prevedibile nuova spesa annuale di ben 640.000 euro.
Sei Consiglieri in più servono per amministrare meglio? Per avere più democrazia? Per aumentare la produttività regionale e rilanciare la sua crescita? Non ci crede nessuno, naturalmente.
E’ solo un arrogante tentativo di sterilizzare la riforma Monti che aveva voluto la riduzione dei parlamentari regionali.
Mi sarei aspettato le barricate da parte dei partiti dell’opposizione, una reazione forte e decisa anche con il corredo di manifestazioni di piazza, come merita una decisione così scandalosa.
Al contrario: frasi di circostanza, ipocrita sorpresa e la tacita convinzione che fra una settimana nessuno ne parlerà più e quei sei nuovi consiglieri, chissà, potrebbero toccare anche a loro…
Mi aspetto che le segreterie politiche locali di centrosinistra organizzino una manifestazione pubblica per  esprimere tutto il loro dissenso, e deleghino gli organi regionali di partito ad utilizzare tutti gli strumenti della politica per costringere la maggioranza a riconsiderare quella decisione.
Non ci si può poi scandalizzare della crescente disaffezione popolare nei confronti della politica, se si lasciano passare in silenzio decisioni così scandalose.


NICOLANGELO D’ADAMO

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