Torno su questo argomento perché
sorpreso dall’assoluta mancanza di dure reazioni alla decisione della
maggioranza di centrodestra della Regione Abruzzo di aumentare il numero dei
Consiglieri Regionali, non solo da parte dei partiti politici, ma anche di
associazioni, sindacati, imprese, gruppi organizzati o singoli cittadini. Tutti
inspiegabilmente rassegnati o narcotizzati di fronte ad una decisione
gravissima della Giunta Chiodi. Non c’è bisogno di illustrare la situazione
economica della nostra Regione, la crescente disoccupazione giovanile,
l’aumento quotidiano del numero delle famiglie che si indebitano per poter
sopravvivere, al punto che il Presidente della Confindustria teme persino la
“tenuta sociale” dell’Italia, per comprendere lo sproposito di quella decisione
regionale. E non c’è neppure bisogno di ricordare quante pressanti richieste di
riduzione dei costi della politica vengono rivolti al Parlamento e come la
scarsa disponibilità dei nostri politici, nazionali e regionali, a rinunciare
ai loro crescenti privilegi ha dato luogo al crollo della fiducia popolare nei partiti, fino a raggiungere i
livelli più bassi dal dopo guerra..
Eppure, di fronte a questo
scenario da incubo, la maggioranza di centrodestra della Regione Abruzzo si
inventa l’incompatibilità tra
Consigliere e Assessore e, di fatto, ne aumenta il numero di sei unità
caricando sul bilancio regionale la prevedibile
nuova spesa annuale di ben 640.000 euro.
Sei Consiglieri in più servono
per amministrare meglio? Per avere più democrazia? Per aumentare la
produttività regionale e rilanciare la sua crescita? Non ci crede nessuno,
naturalmente.
E’ solo un arrogante tentativo di
sterilizzare la riforma Monti che aveva voluto la riduzione dei parlamentari
regionali.
Mi sarei aspettato le barricate
da parte dei partiti dell’opposizione, una reazione forte e decisa anche con il
corredo di manifestazioni di piazza, come merita una decisione così scandalosa.
Al contrario: frasi di
circostanza, ipocrita sorpresa e la tacita convinzione che fra una settimana
nessuno ne parlerà più e quei sei nuovi consiglieri, chissà, potrebbero toccare
anche a loro…
Mi aspetto che le segreterie
politiche locali di centrosinistra organizzino una manifestazione pubblica
per esprimere tutto il loro dissenso, e
deleghino gli organi regionali di partito ad utilizzare tutti gli strumenti
della politica per costringere la maggioranza a riconsiderare quella decisione.
Non ci si può poi scandalizzare
della crescente disaffezione popolare nei confronti della politica, se si
lasciano passare in silenzio decisioni così scandalose.
NICOLANGELO D’ADAMO
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