Vasto,
22.1.2015.-
Nell’OdG del prossimo Consiglio comunale compaiono le esternalizzazioni della
gestione del Mercato di Santa Chiara e del Mercato ittico di Punta Penna. Il
Consiglio è chiamato a pronunciarsi, soltanto e semplicemente, per affermare la
propria volontà di affidare a terzi la gestione delle strutture e per demandare
alla Giunta “apposito atto d’indirizzo”
e gli “adempimenti necessari”.
Null’altro, con buona pace del tanto sbandierato ed al contempo vituperato
principio di trasparenza amministrativa.
E’ appena il caso di ricordare
come il D.Lgs. 267/2000 all’art. 42, pur richiamato nella Delibera proposta,
sancisca che sia il Consiglio comunale ad avere competenza nei seguenti atti
fondamentali: “organizzazione dei pubblici servizi, costituzione di istituzioni e
aziende speciali, concessione dei pubblici servizi, partecipazione dell'ente
locale a società di capitali, affidamento di attività o
servizi mediante convenzione” ed
affidi ad esso primaria competenza per “acquisti
e alienazioni immobiliari, relative permute, appalti e
concessioni …”.
Nel caso non bastasse
lo Statuto comunale, all’art. 66 co. 2 – Funzioni di indirizzo – stabilisce che
“Il
Consiglio approva direttive generali per programmi, per
progetti e per settori di intervento, in riferimento all'azione
dell'Amministrazione Comunale…”.
Così
come, invece, viene proposta la
Delibera da parte dell’Amministrazione, il Consiglio comunale
viene esautorato nelle proprie competenze, essendo chiamato, addirittura, a
demandare tutto alla Giunta, persino l’ “atto
di indirizzo” e gli urgenti “adempimenti
necessari” a cui, invece, dovrebbe, per Legge e Statuto, sovraintendere lo
stesso Consiglio comunale.
Infatti,
ne deriva che ciò che innanzitutto manca nella Delibera proposta è la scelta
del criterio di affidamento della gestione complessiva dei due mercati che, invece,
comprende, così come recita la
Delibera stessa, anche “la
riscossione delle tariffe e la realizzazione di eventuali interventi e
investimenti, valutando eventuale concorso in merito alle spese di gestione”.
Insomma, anche per le delicate questioni economiche inerenti al “dopo”, il
Consiglio viene esautorato, affidandole alla Giunta, delle proprie facoltà di
indirizzo prevista dalle norme; addirittura paventando la possibilità che il
Comune concorra, anche dopo, alle spese di gestione!
Inoltre, per come la vicenda si va sviluppando, non si
può fare a meno di mettere in evidenza come l’affidamento dei due mercati avvenga
dopo aver speso soldi pubblici per la loro ristrutturazione. Se l’intenzione
dell’Amministrazione era quella di esternalizzare, ben più opportuno sarebbe
stato, invece, porre a carico dei futuri gestori privati anche gli interventi
sulle strutture. Così come esprimiamo preoccupazione in ordine ai canoni che
gli esercenti le attività commerciali che occuperanno gli spazi
“esternalizzati” saranno chiamati a pagare, senza alcun calmiere e sottoposti
alle logiche di ricavo di chi gestirà la struttura.
La
mancanza di veri indirizzi e di controllo da parte del Consiglio non può non
preoccuparci anche sulla scorta di quanto avvenuto per il parcheggio multipiano
di Corso Garibaldi, laddove, l’atto con cui la struttura è stata affidata in
concessione al privato ha consentito l’utilizzo della stessa per attività di
lucro, fino alla apposizione di antenne di telefonia, affatto inerenti alla
natura ed alla destinazione del manufatto.
In
definitiva, si intravede un eccessivo atteggiamento di favore nei confronti di
chiunque dovesse, nel futuro, gestire i mercati, partendo da atti di dubbia
trasparenza, sottratti, fin dall’inizio, dal controllo del Consiglio comunale.
Oltre
a tali rilievi sulla Delibera, evidenziamo, ancora una volta, le gravi carenze
di carattere programmatico dimostrate dall’Amministrazione. Riteniamo, infatti,
che una ipotesi di esternalizzazione del Marcato di Santa Chiara possa
ritenersi valida soltanto se configurata in una ampia visione che punti al rilancio
del commercio nel Centro storico. Il Mercato di Santa ha una valenza storica,
sociale ed economica per la nostra città e tali caratteristiche non possono certamente
essere snaturate o stravolte.
Auspichiamo
un confronto con l’Amministrazione comunale basato non solo sulla mera
razionalizzazione delle spese di gestione e funzionamento ma anche sul ruolo
centrale che il Mercato può assumere nella realizzazione di un grande “Centro commerciale naturale”, che veda
direttamente interessati, in una concreta collaborazione, attori privati e
pubblici e questo al solo fine di rendere più attraente, caratteristico e
proficuo il commercio esercitato nella parte antica della città.
Massimo Desiati - Etelwardo Sigismondi
PpV FdI-An
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