Ha suscitato scalpore, mi auguro anche rabbia, l’
“assoluzione” di Roberto Calderoli dall’accusa di razzismo, da parte della
maggioranza della Giunta del Senato, per aver dato dell’ “Orango” all’ex
ministro Cècile Kyenge. “Quando vedo la Kyenge non posso non pensare
all’orango”, disse allora Calderoli, ma per la Giunta del Senato, che ha negato
l’autorizzazione a procedere, quel senatore aveva parlato nell’ “esercizio
delle sue funzioni politiche” e, quindi, ciò che ha detto non è sindacabile. Ergo, si sarebbe detto una volta, per la casta
parlamentare la “funzione politica” contempla anche l’insulto grossolano,
l’offesa volgare, rivolta ad un ministro in carica, con palese incitamento all’odio
razziale (Cècile Kyenge è italoafricana).
Ricordo che quell’insulto fu pronunciato nei giorni in cui le offese alla Kyenge erano quotidiane e crescenti, al punto
che una consigliera comunale veneta della Lega arrivò a rammaricarsi che non ci fosse in Italia un uomo disposto
a… violentarla!
A leggere le motivazioni di quella assoluzione si resta
sbigottiti per la dimostrazione di superficialità ed arroganza: c’è chi parla di “diritto alla
satira” (addirittura!), chi, naturalmente, di “contesto meramente politico” e
chi si rammarica perché “quella frase era stata estrapolata dal contesto”,
aggravando inconsapevolmente ancora di più l’operato della Giunta: quale
contesto, di grazia, quale ragionamento può contenere e giustificare l’insulto?
Ma è proprio così velleitario e patetico aspettarsi, da parte
di chi pretende di rappresentare il popolo nelle più alte Istituzioni, maggiore
compostezza anche verbale, senso di responsabilità, rifiuto della sciatteria e
della trivialità?
E poi ci lamentiamo del bassissimo indice di gradimento della
politica tra gli italiani! Ma sono proprio i politici che “sputtanano” la
politica con i loro comportamenti irresponsabili, protetti dalla ferrea difesa
dei colleghi.
Per la cronaca i parlamentari che hanno scagionato Calderoli
appartengono a Forza Italia, NCD, Lega, Autonomie, PD: insomma maggioranza ed
opposizione, con la sola eccezione dei rappresentanti del Movimento 5 Stelle,
perché loro, si sa, hanno un linguaggio molto castigato.
Nicolangelo D'Adamo
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