Manicheismo a buon mercato. Con qualche pregiudizio di
troppo
Il
discorso è grezzo, ma di sicuro effetto. Tutti i mali del mondo, ma proprio
tutti, sono riferibili al cristianesimo, anzi al cattolicesimo. Di più: emerge
l’idea, della quale siamo prigionieri, in base alla quale il cattolicesimo deve
vergognarsi di tutto: le Crociate, il Nuovo Mondo, l’evangelizzazione. Tutti
fatti storici conditi col solito ritornello, e cioè che si tratta di fatti
economici, di mero interesse, di rozzo interesse. Sia chiaro, poi, che i
cattolici, cattivi, sono circondati dai buoni, vittime della cattiveria
cristiana. Troppo semplice, troppo semplicistico. Consideriamo, e secondo me si
tratta di un punto dirimente, che per affermare sciocchezze e cantilene dettate
dal pregiudizio non è necessario studiare, passare le ore ad informarsi, capo
chino sul libro, rinunciando alla discoteca e alla serata con gli amici. Voglio
dire: diffido, e invito a fare altrettanto, di tutto ciò che non trovi le sue
scaturigini nell’applicazione e nella fatica. A dare fiato alle amenità siamo
bravi tutti, specie se le medesime si pascono nel politicamente corretto,
categoria che abbraccia il pregiudizio anti-cattolico, ma non tutti siamo
portati a ragionare con la nostra testa, a ricercare la verità oltre la nebbia
putrida della storiografia ufficiale. Noi, i cattolici, dunque,
antropologicamente impossibilitati all’idealità, a scelte di vita dettate da
valori. Forse i testimoni di Geova non conoscono la storia, perché di storia si
tratta, dei Santi Martiri di Otranto, ai quali sarebbe bastato apostatare la
Fede per avere salda la vita, e magari riconoscimenti economici e di potere,
perché, si sa, il traditore guadagna sempre. Preferirono morire. Per noi sono
un esempio e dovrebbero esserlo per tutti, anche per i testimoni di Geova.
Giacinto Zappacosta
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