giovedì 5 marzo 2015

Trivelle croate nel mare Adriatico:ora il Governo si sveglia



Siamo soddisfatti che una delle nostre richieste contenute nella interrogazione del 17 Febbraio 2015-esigere, cioè’, il diritto alla consultazione nei confronti della Repubblica di Croazia circa lo sfruttamento dei fondali nella parte del mare Adriatico di sua pertinenza per il 90 per cento della superficie marina adriatica-abbia trovato sensibilità nel Ministro dell’Ambiente che ha chiesto e ottenuto dal governo della Repubblica di Croazia, l'avvio di consultazioni transfrontaliera.

Se non vogliamo essere” semplici spettatori” come dice il Ministro Galletti, bisogna che la maggioranza di governo sia coerente con se stessa ricordando l'impegno preso con l'approvazione in Senato di un o.d.g., nel quale si afferma ,tra le altre cose, la attivazione  di “ una stretta interlocuzione con gli stessi Stati per sollecitare il fermo di iniziative che, data la particolare contiguità e vicinanza con la regione marina e con le coste italiane, potrebbero metterne a rischio l'integrità” del mare Adriatico stesso. Solo ieri e’ stato approvato in Senato sul Collegato ambientale un emendamento che prevede la condanna da 1 a 3 anni   per chi utilizza la tecnica dell’”air gun “per le esplorazioni petrolifere..

Sarebbe utile, da subito ,che l’Italia invitasse il Governo Croato a non sottoscrivere i contratti con le compagnie  che  hanno avuto l'assegnazione dei diritti di ricerca (10 concessioni).E conseguentementedi adottare tutte le opportune iniziative tese alla protezione e salvaguardia del mare Adriatico, anche –ribadiamo-valutando l'apertura di un contenzioso con la Repubblica di Croazia, contro la politica di sfruttamento intensivodel Mare Adriatico

Da parte del M5S continueremo a ribadire che è indubbio che il progetto della Repubblica di Croazia sia incompatibile con la protezione del mare Adriatico di Croazia e che debba essere fermato.
Gianluca Castaldi
Cittadino "senatore" M5S

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