martedì 21 aprile 2015

(IN) SICUREZZA A VASTO



Per noi vecchi cronisti è una novità che facciamo fatica ad accettare. La criminalità irrompe a Vasto e ruba la scena agli altri fatti di cronaca, che pure non mancano. Furti, rapine, accoltellamenti, risse, incendi di auto, episodi che il linguaggio burocratico (chissà perché) riconduce alla categoria della micro-criminalità, rischiano di diventare una costante quotidiana.
Un quarto di secolo fa, un gruppo di delinquenti venne in trasferta dalla Puglia per compiere una rapina. I malviventi furono presi dopo qualche ora, associati alle patrie galere, processati e condannati. Sui vari giornali (in numero molto minore rispetto alle varie testate offerte oggi all’attenzione dei lettori) ne scrivemmo in lungo e largo, per parecchie settimane. Il fatto, di per sé eclatante, insolito, ebbe, come era naturale che fosse, una vasta eco nell’opinione pubblica, non adusa a tanto clamore. Il rischio è ora l’assuefazione, la rassegnazione, il considerare tutto come normale, come uno scotto da pagare a seguito della crescita demografica. Qualcuno ci suggerisce di distinguere la insicurezza reale e la insicurezza percepita, come se il cittadino, dotato di intelligenza e di discernimento, non fosse in grado di giudicare una situazione che non avrebbe bisogno di commenti.

Giacinto Zappacosta

riproduzione vietata

Nessun commento:

Posta un commento