Montanelli, che Dio l’abbia in
gloria, la chiamava ‘l’Italia dei notabili’. Che, devo riconoscere, aveva un
suo pregio, quello di garantire che la classe dirigente, a livello politico e
non solo, avesse una preparazione culturale più che accettabile. Il collante
fortemente oligarchico ed antipopolare, precipitato storico di quella triste
vicenda chiamata risorgimento, risiedeva, anche nei piccoli centri, nella
militanza massonica del sindaco, del farmacista, della persona benestante,
insomma di quelli che comandavano. Almeno, sapevano leggere e scrivere. Non
esisteva, qui è la valenza del discorso, quella dicotomia, vigente ai giorni
nostri, per cui il pubblico amministratore, o aspirante tale, diciamo intellettualmente non attrezzato, decide su manifestazioni culturali, ristrutturazioni
dei plessi scolastici e simili. ‘La situazione è indifferibile’ è solo una
perlina, una fra le tante.
g.z.
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