lunedì 16 novembre 2015

L’auto-proclamatosi imam deve essere in ogni caso capito, assistito, aiutato, perché, in fondo, quel complesso di inferiorità al quale siamo stati educati, pesa, pesa fino al punto di non farci nemmeno intravvedere la realtà

Il dilettantismo culturale fa disastri. Immani. Secondo me, ha ragione da vendere chi se la prende con face book et similia per la capacità che hanno, incontrollabile, di propagare l’ignoranza. Non bastando i mezzi tradizionali. L’ho detto, lo ripeto. C’è una a-simmetria nella valutazione dei fatti. Se un cristiano, o un occidentale non religioso, reclama i propri diritti, propugna i valori in cui crede, chiede tutele, ebbene, nell’immaginario del pensiero debole, è un retrogrado, un fanatico, un bigotto. Fate voi. Al contrario, l’auto-proclamatosi imam deve essere in ogni caso capito, assistito, aiutato, perché, in fondo, quel complesso di inferiorità al quale siamo stati educati, pesa, pesa fino al punto di non farci nemmeno intravvedere la realtà. Il resto è pura retorica, tra l’altro di pessima fattura. Prendiamo la Chiesa Cattolica. Siamo noi i primi a dire le solite frasi, trite e ritrite, sciocche. Se la Chiesa parla, impone. Se la Chiesa esce al di fuori delle sacrestie, invade il campo di quella laicità così indefinita e così sacra. La storia, che non studiamo, ci dice altro. Ci dice che l’Europa, propriamente non un continente in quanto penisola rispetto all’Asia, ha una sua fisionomia, che va purtroppo esaurendosi, grazie al Cristianesimo, in particolare al monachesimo medioevale e alla sua predicazione. E' la stessa cultura cui appartengono, tanto per fare due nomi, San Tommaso d'Aquino e Sant'Agostino, la stessa cultura che ha abbellito il Continente con le cattedrali gotiche. Ecco, appunto, basterebbe citare l'arte sacra, ma andiamo al nocciolo e proviamo ad immaginare. Il Crocefisso nell’urina è oramai, nelle esternazioni pseudo-artistiche di un imbecille, una creazione che trova sostegno nel solido terreno del politicamente corretto. E nessuno può dire niente. Solo qualche coraggioso, isolatamente, insorge qua e là. Se al posto del Crocefisso vi fosse un simbolo sacro all’Islam? Che succederebbe? Mi fermo qui. In attesa del prossimo atto terroristico di un islam che, storicamente, mettiamocelo in testa, non conosce le figure dei predicatori, ma che si va espandendo con la scimitarra. Lo testimoniano i Martiri di Otranto, lo dicono i fatti antecedenti la battaglia di Lepanto. Serve a qualcosa parlare delle torture patite da Marcantonio Bragadin?

Giacinto Zappacosta

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