lunedì 14 dicembre 2015

BUON NATALE A TUTTI

Ma che sia quello vero

Sono gli eguali. Tante persone, in tutto il mondo, di tutte le razze, con i medesimi caratteri somatici. Almeno così ci paiono, a prima vista. Ad avvicinarli, però, scopri che ognuno di loro, come logico che sia, ha la propria specifica personalità. Vivono sulla loro pelle, quando riescono a superare le forche caudine delle indagini prenatali, che spesso sfociano (in Francia si arriva al 96 per cento) nel rigore eugenetico dell’aborto di Stato, le maldicenze, le cattiverie del resto della popolazione, quella che ascrive sé stessa nel novero dei ‘normodotati’. In quella fogna a cielo aperto che è diventata la nostra società, non manca mai il coglione o la cogliona di turno dalla prosa facile e dall’intelletto fino: l’epiteto ‘mongoloide’ è usato, genericamente, amabilmente, magari per celia, a riempire il vuoto delle serate passate al bar, quasi fosse normale la spendita di un aggettivo, che rimanda ad una sindrome, a significare ogni sorta di improperio. La gentilezza, l’educazione albergano nel linguaggio. O forse, non saprei, nel cervello. La nascita di un bambino down, in quel paradosso che è il messaggio di Cristo, vale come una benedizione. Gesù è venuto per tutti, senza distinzioni, anche per i Cristiani che si vergognano di farsi il segno della Croce. È venuto, non risulta altrimenti dalle Scritture, anche per i down. Buon Natale a tutti, allora. Buon Natale a chi ha la bontà di leggermi.


Giacinto Zappacosta

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