
A quella lettura i giovani potrebbero unire i saggi classici di Hannah Arendt (in particolare “Le Origini del Totalitarismo”) che riconoscono alla cultura classica un ruolo fondamentale nello sviluppo dell’ Occidente: “…il 90% di ciò che l’uomo ha detto di importante, l’ha detto in greco o in latino”. Ovvero le grandi conquiste della civiltà occidentale: sistemi di governo (il concetto di politica e di democrazia), leggi, giustizia , l’etica e la pedagogia la filosofia, la poesia ecc. appartengono ai grandi pensatori greci e latini che hanno fornito ai moderni le basi di partenza, le “pietre angolari” su cui si è sviluppata tutta la riflessione successiva.
Sarebbe stata opera meritoria del Governo o di qualche Università pubblicare l’anno prossimo, in coincidenza del centocinquantesimo dell’Unità d’Italia, studi e ricerche, anche di pensatori del passato, sulla cultura classica e le tracce di quella cultura sulle istituzioni moderne. Anche gli scettici o gli smemorati si renderebbero conto di quanto siamo debitori a quel mondo. Ci siamo tanto scandalizzati per il mancato inserimento nella Costituzione Europea di un qualche riferimento al Cristianesimo, ma la base filosofica a tutta la riflessione teologica cristiana non è stata offerta propria dalla cultura greco romana? E se si sottostima o addirittura demonizza quella cultura, come si giudica la successiva riflessione teologica?
Caro Preside, posso solo ringraziarLa.
RispondiElimina