martedì 2 novembre 2010

IL TRIVIO E IL QUADRIVIO

Nel risistemare l’archivio, mi sono imbattuto in questo “pezzo” pubblicato tempo addietro. Lo ripropongo.

I morti non si contano più: continua il massacro della lingua italiana

Ieri sera, durante un telegiornale trasmesso da una tv locale, ho colto, tra tante perle, un apax legomenon, una parola inesistente in italiano, coniata al momento: “quadrivìo”. Proprio così, pronunciata con l’accento sull’ultima “i”. Non è un caso isolato, tenuto conto che se ne sentono e se ne leggono di tutti i colori. La lingua italiana ne esce massacrata, come nel caso di “donna abusata”, che è un insulto alla cultura patria. Il guaio è che l’ignoranza si espande, crea consenso, si sviluppa senza sforzo. Gli stessi docenti, a scuola, nel correggere (quando se ne accorgono) gli orrori, non li considerano ai fini della valutazione, del voto. La grammatica e la sintassi come una regola facoltativa, un inutile orpello. Ah, la scuola di una volta!

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